cavarzereinfiera.it

Le gite dei Cavarzerani

L'Adige al km 0
Cari Amici,
      quest’anno, mosso dal desiderio di fotografare la sorgente dell’Adige, mi sono recato, in compagnia di amici ciclisti, in Val Venosta, al lago Resia, dove nasce il nostro amato fiume.
      Dalla Val Rendena (vicino a Madonna di Campiglio), dove mi trovo a soggiornare, siamo partiti in auto per Bolzano, proseguito per Merano per poi svoltare in direzione della Val Venosta.
      Dopo circa 23 Km si fa tappa a Castelbello a quota 770 mt che dista una sessantina di chilometri dal lago Resia che invece si trova a quota 1507 mt.
      Nessuno di noi era allenato e/o disponibile a pedalare per simili distanze e con tali dislivelli.
      Abbiamo pertanto prenotato un pulmino che svolge un comodo servizio a pagamento (12€ a testa) per trasportare, con le bici al seguito, i ciclisti della domenica quali noi siamo. Le bici vengono caricate sul carrello appendice poi Wolfgang, l’autista, in poco più di un’ora ci ha condotti fin su al lago Resia (passo, paese e lago sono omonimi), in un comprensibile italiano egli si presta volentieri a farci da guida lungo il tragitto.
      Si giunge al lago dalle acque verde smeraldo, troneggia, sul lato est il campanile di Curon per metà sommerso dall’acqua. Oltre il paese sulla riva del lago opposta alla nostra fermata, si trova la sorgente dell’Adige.
      Sul limitare nord del paese imbocchiamo un ripido sentiero con le bici tenute per mano onde risparmiare fatica ma anche a causa del fondo sconnesso. Si giunge alla fonte dove sgorgano le acque dell’Adige seguendo i cartelli su cui sagge e benedette mani hanno aggiunto il nome Adige (in tedesco: Etsch).
      Quel che si vede è uno zampillo: assomiglia tanto a quello di una delle molte fontane che capita di vedere in montagna, tutto qui? Ebbene sì.
      Sostiamo per le assaporare le chiare e fresche acque, io le sorseggio da un’ampolla secondo il sacro rito “padano”. Ci fotografiamo nelle pose più consuete, di fronte e a lato della sorgente poi consumiamo un paio di panini seduti di fronte alla vonte e della quale ne approfittiamo per dissetarci.
      Si ritorna seguendo una comoda pista ciclabile che, per oltre sessanta chilometri costeggia l’Adige. Poco a valle eseguo altri scatti e alcune riprese video dove scorre libero il ruscello Adige. Inizia ad ingrossarsi solo dopo centinaia di metri come lo dimostrano le foto che vi allego.
      Si discende e mi fermo più volte per filmare e fotografare il torrente fino a quando si ingrossa diventando fiume. E’ una discesa comoda esente da ripidi pendii ma che tuttavia ci obbliga a frenare in continuazione.
      All’inizio si attraversano borghi rimasti tali da decenni per stile e tipologia, più a valle, i meleti occupano l’intera piana dentro cui corre la pista ciclabile, si transita ammirando un gradevole paesaggio dove capita di essere allegramente annaffiati da qualche getto irriguo.
      In ben delimitate aree si coltivano le marille, di cui ne facciamo abbondante scorta con acquisti diretti (il famoso Km zero).
      La discesa, fino a parcheggi delle auto è lunga una sessantina di chilometri e dura un paio d’ore o poco più considerate anche le soste. E’ un percorso piacevole che consiglio agli appassionati del pedale.

Giancarlo, agosto 2010

Tappa unica - clicca sulle immagini per ingrandire


Sorgente Adige, cartello

    
Adige al km 0      Il sacro rito dell'ampolla
    
     area di sosta davanti alla fonte
    
Adige alla fonte si trasforma in ruscello      dopo 200 metri
    
dopo 300 metri      dopo 1 km
    
dopo alcuni km      dopo 20 km
    
il lago di Resia      il lago e l'omonimo paese
    
Campanile di Curon      io con la telecamera

SEGNALA QUESTA PAGINA AD UN AMICO
Introduci la E-mail del destinatario:


Torna a:       Pagina Gite dei Cavarzerani       Home Page