Filippo Greggio
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“Il piacere della pittura è un piacere a cui non voglio rinunciare”
Entrando nello studio-atelier di Gelindo Crivellaro si ha l’impressione di varcare il confine della realtà e di immergersi in un mondo di immagini sospese ed eteree.
Il maestro Crivellaro dipinge da sempre, si può affermare, visto che l’attrazione al disegno è scaturita in lui fin dalla tenera età. “Questa irresistibile passione – dice – mi ha accompagnato durante tutta la gioventù, nonostante fossi infermiere, trovavo sempre qualche momento durante la giornata per dipingere. Ho deciso di approfondire le mie conoscenze e di affinare la mia abilità, frequentando un corso di pittura del maestro Forzato”.
A quale genere fa riferimento?
“Il mio stile è di matrice neoespressionista e si avvicina all’astratto. Nei miei lavori la figura si riesce ad individuare anche se le sue linee sono molto soffuse… quasi immateriali. Il maestro Remo Brindisi affermava che il soggetto è un pretesto che lascia libero il pittore, così è anche per me”.
Lei ha partecipato a molti concorsi ed i suoi quadri sono apprezzati dalla critica…
“Ricordo con entusiasmo il concorso promosso da Giovanni Rana in occasione del giubileo del 2000. La mia opera venne scelta per essere esposta a Betlemme assieme a quella di atri pittori. Ho ricevuto molti premi, ma quello che mi onora di più è la medaglia d’argento che mi è stata consegnata alla Camera dei deputati. La critica mi ha riservato in più occasioni degli spazi su ‘Arte Mondadori’, una rivista molto importante. Attualmente collaboro con due gallerie: la Sikrea di Verona e la Orler di Abano. Una mia opera è esposta alla pinacoteca del museo civico di Padova”.
Quali i complimenti più graditi?
“Mi ha dato una profonda soddisfazione sentirmi dire che sono sempre in fase di ricerca e il critico d’arte Gabriella Niero ha osservato che il mio stile è diventato autonomo e riconoscibile”.
Da alcuni anni collabora con il gruppo di pittura ‘Athesis Art’ e segue i corsisti che vogliano addentrassi nel mondo della pittura…
“Tengo un corso che parte dai primi fondamentali rudimenti. Cerco di guidare gli ‘allievi’ alla costruzione del quadro passo dopo passo. I corsisti sono molto impegnati e dimostrano di essere animati da profonda passione. La critica ha apprezzato le loro opere ed ha riscontrato in queste un percorso di crescita e di evoluzione”.
A suo avviso che stagione sta vivendo oggi l’arte?
“Il nostro territorio è ricco di pittori ed in Veneto c’è un certo fermento, ma a livello nazionale sono molto perplesso perché ai pittori emergenti non è dato spazio sufficiente per essere apprezzati e valutati. È difficile emergere proprio perché nessuno si interessa dei giovani. Ma con dispiacere devo anche rilevare che mancano guide forti che facciano da traino”.
“Secondo il mio punto di vista – conclude – la pittura rivela più di ciò che il suo autore avrebbe voluto rivelare. Spesso molto più di ciò che egli davvero sappia!”.