Nominato arciprete di Cavarzere nel 1928, era nato a Portosecco (Pellestrina), il 2 luglio 1877.
da "CAVARZERE, la sua storia la sua Chiesa"
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Morì l'11 febbraio 1968, a 91 anni, dopo 68 di ministero sacerdotale, dei quali 40 passati a
Cavarzere.
Ordinato sacerdote a 23 anni, il primo marzo 1900, dal vescovo Marangoni, fu per 28 anni canonico
della cattedrale clodiense, parroco di Donzella per dieci anni e di Pettorazza per altri diciotto.
Accolto inizialmente in paese con una certa diffidenza, fu in seguito amato e stimato per
la sua statura morale, dimostrata nei momenti di maggior pericolo, anche durante l'ultima guerra.
Uomo colto e ricercato, diede forte impulso al culto eucaristico e mariano.
Famosa è rimasta la grandiosa processione del Crocefìsso del Ciòssego organizzata da lui
nel 1936, cui parteciparono circa 35 mila persone.
Le cruente vicende dell'ultima guerra furono da lui narrate nel diario di guerra «II martirio
di Cavarzere». Scrisse anche altri volumetti, sulla storia della Chiesa locale e sullo stesso
Crocefisso.
Nel luglio del 1944, mons. Scarpa tentò inutilmente di interporre i suoi uffici presso i
fascisti per salvare dalla fucilazione due dei cinque giovani presi in ostaggio a S. Pietro
d'Adige.
È stato, con mons. Piasentini, uno degli artefici della ricostruzione del duomo di S. Mauro dalle
rovine belliche.
Gli si deve ascrivere il merito della istituzione a Cavarzere del patronato «S. Pio X» e
della costruzione del teatro, che volle dedicato a Carlo Coldoni.
A lui è intitolata la piazza antistante il Duomo di San Mauro a Cavarzere.
di Rolando Ferrarese
La pergamena quando fu nominato Artiprete di Cavarzere
6 maggio 1928
[foto trovata in internet - ignoriamo data e nome delle altre persone]