C'è una paraboletta evangelica, tratta probabilmente da qualche testo apocrifo, ma di chiara e
gustosa natura popolare, che da bambino mi è stata raccontata spesso, per istruirmi a tenere
scarso conto dei giudizi altrui. La conosceranno in molti, per questo la ripropongo a memoria.
In tanti tra di voi troveranno varianti e differenze. Da qualche parte esisterà la versione
corretta. Chi ha voglia e pazienza la può cercare, io mi affido ai ricordi.
Dunque, per sfuggire alla strage degli innocenti di Erode, san Giuseppe, la Madonna e il Bambino
si erano incamminati sulla via per l'Egitto. Maria, con il piccolo Gesù, viaggiava seduta su un
asino, guidato a piedi da san Giuseppe. La gente che li vede passare non esita a criticarli.
«Ma guardate quella donna, lei sta comodamente seduta sull'asino e fa andare a piedi il suo anziano
marito».
I tre profughi, sentiti i commenti, decidono di fare a cambio. San Giuseppe a dorso dell'asino e
la Madonna a piedi. Il nuovo gruppo di persone che incrociano non esita a commentare duramente:
«Che uomo snaturato, lui, come un padrone, sull'asino e la povera moglie con il figlioletto a piedi,
che crudeltà».
San Giuseppe e la Madonna allora decidono di salire tutt'e tre a dorso dell'animale. «Ma che
famiglia insensibile» commenta la gente. «Tutt'e tre su quella povera bestia. La uccideranno».
Al che la Sacra Famiglia decide di scendere dall'asino e di proseguire a piedi. Non gliela fanno
buona: «Ma che avari, non salgono sull'asino per paura di consumarlo».
La morale della favola è molto semplice. Qualunque cosa si faccia si è sempre criticati da chi
se ne sta comodamente seduto sul frascone. Succede dappetutto, ci mancherebbe. Ma da queste parti
il vizio di sparlare produce da tempo effetti distorti, perché la vox populi è sempre e comunque
considerata la vox Dei, anche se si tratta di una vox insulsa, spesso ignorante più del ciuccio
della parabola. Purtroppo, la ricerca del consenso spinge tutti (non solo gli amministratori) a
non fare nulla, all'inerzia o alla basculante accondiscenza all'ultimo commento, tutto per
risparmiarsi anche la critica più fessa, senza sapere che pure chi nulla fa scampa dagli strali
dei guardiani dell'asino.