Chiesa di Passetto
(foto) maggio 2013
ricerche storiche di Carlo Lucio Pollini


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      La chiesa di Passetto ebbe origine da un precedente Oratorio, edificato al posto di un capitello nel 1739 da Zuanne Emo; ristrutturato dai fratelli Alvise e Angelo Emo (suoi figli), fu benedetto il 16 aprile 1787; sostituito dalla contessa Alba Zenobio Albrizzi con una chiesa consacrata il 14 aprile 1832; crollata con l’alluvione del 1951, fu riedificata nel 1958 dalla popolazione e don Angelo Penzo, fu consacrata il 15 aprile 1967.

      Un gruppo di case, noto col nome di “casale Passetto”, esisteva da secoli a metà strada tra Cavarzere e Adria1. La popolazione (poca) che viveva di pesca, di caccia – forse pure di contrabbando-, di artigianato (legato alla palude) aveva posto un capitello dedicato alla Madonna. Tale devozione si sviluppò probabilmente nella prima metà del 1500.
      In un ambiente caratterizzato dalla precarietà della vita a causa di eventi naturali e impregnato dalla forte predicazione dei frati, deve aver influito molto l’apparizione di Chioggia: Maria apparsa a un contadino e che si allontana stando su una barca. Il leit motive di fondo dell’apparizione a Chioggia: acqua-barca-contadino-Maria, lo troviamo anche a Passetto: acqua (palude e canali) dove ci si muoveva con piccole barche, abitato da contadini/pescatori, fu spontaneo affidarsi a Maria erigendole un capitello.

      1739: Zuanne Emo, la prima costruzione.       Nel 1718 Zuanne (Giovanni) Emo, tra acquisti (1718) e donazione risarcitoria da parte della Comunità di Cavarzere2, nel 1743 era proprietario dei terreni dalle Botti Barbarighe fino a Forcarigoli
      L'espandersi dell'agricoltura, il fenomeno immigratorio3, l'organizzazione diocesana diffusa in modo capillare4 e l'obbligo morale dei proprietari terrieri verso i propri contadini che non possono recarsi in Parrocchia a causa della distanza, sono le condizioni di fondo che portarono quest'ultimi a edificare un luogo di culto sulle loro proprietà e ogni Ca'(sale) ebbe la sua chiesa5.
      Nel 1737 Venezia, aveva rifatto gli argini dell'Adige e il problema inondazioni sembrava risolto. Zuanne Emo decise allora di costruire un Oratorio6 in luogo del capitello, e lo fa nel 1739 e Passetto ebbe il suo primo edificio di culto. Per la consacrazione dell'altare ci pensò, presumibilmente, mons. Giovanni Soffietti, Vescovo di Adria7, con il quale l'Emo era in buoni rapporti. È importante nell'economia della storia, tenere presente che all'epoca Zuanne aveva 69 anni, il figli Alvise e Angelo rispettivamente 22 e 8 anni.
      Nel 1760 Zuanne muore, i terreni di Passetto e Grignella passarono ai due figli Alvise e Angelo, compreso l'Oratorio edificato dal loro padre e dedicato alla Madonna.

      Traccia di questo Oratorio si ha nella carta del 1760 redatta Carena, ripresa e rimaneggiata da Carlo Baruffaldi nel 1761 (qui sotto) ed è indicato con il nome di "M(adonna) ad Fossas" con riferimento alla Fossa Philistina, corso d'acqua esistente nella nostra zona fin dal periodo etrusco8.

      Il Baruffaldi, nel 1783, da alla stampa il libro "Osservazioni sopra il corso del Po" (tip. Rinaldi, Ferrara) e alla pagina 78 cita la nostra località come "Madonna del Passetto".

Altra preziosa testimonianza ci viene da questa carta del 1786 di Alvise Milanovich.


1Francesco Antonio Bocchi, Storia dell'antica Adria del Polesine di Rovigo, Atesa, Adria, 1879, pag. 526 e pag. 87 § 96.
2Le Comunità di Adria e Cavarzere, in perenne deficit finanziario, cedono o vendono i terreni ai nobili Labia, Lizze, Briani, Dolfin, Ve-nier, Albrizzi, Emo, Duodo, Papafava, Grimani. Cf. Ugo Bello, Almanacco di Cavarzere, Pettorazza Grimani, Ca' Emo, Fasana, Fo-resto, la Nuova Scintilla, supplemento n. 5, 2003, pag. 119-121.
3Carlo Baldi, Cavarzere giacente Humile tra palustri e canne…", ed. Comune di Cavarzere, 2003, pag. 41.
4Cfr. Rolando Ferrarese, Cavarzere la sua storia e la sua chiesa, pag. 77-79.
5Elios Andreini, Crimini e Storia tra Adige e Po, ed. Arcilibri, pag. 261-262.
6Era definito "Oratorio" una chiesa succursale, costruita in località dove vi erano persone che non poteva recarsi in parrocchia a causa della distanza.
7Fu Vescovo di Adria dal 1733 al 1747; proveniva da Chioggia dove era Vescovo dal 5 febbraio 1716.
8Cfr. Francesco Antonio Bocchi, Storia dell'antica Adria del Polesine di Rovigo, Atesa, Adria, 1879, pag. 109-110.


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