Domeniche con l'autore 2009
presentazione libro "I luoghi della libertà"
Itinerari della guerra e della Resistenza in provincia di Venezia
Interventi di:
Marco Borghi, direttore Istituto Veneziano per la storia della Resistenza
Liana Isipato
Domenica 22 marzo 2009

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      C'è una Cavarzere che non è segnata nella cartografia tradizionale, che non appare ad alcuno se non a chi l'abbia vissuta in un certo periodo storico ben preciso.
      "I luoghi della libertà", il volume presentato a palazzo Danielato domenica mattina, determina proprio quella cartografia non solo a Cavarzere, ma in tutta la provincia di Venezia.
      Presentato da Marco Borghi, direttore dell'Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser), insieme alla collaborazione di Liana Isipato, ex professoressa della scuola media Cappon di Cavarzere e tra le promotrici del progetto sviluppato dalla provincia di Venezia.
      "Si tratta di un lungo viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca dei luoghi che hanno caratterizzato la Resistenza veneziana - ha introdotto Borghi - lungo i 120 chilometri che separano le foci dell'Adige dal Tagliamento, ovvero Cavarzere da Portogruaro le più importanti ed esterne località della provincia di Venezia".
      "l'idea di una guida che potesse raccogliere e illustrare sinteticamente questi luoghi di memoria - ha continuato Borghi - era uno dei propositi dell'Istituto, alla ricerca di persone che potessero, con le loro testimonianze, far riscoprire una parte sommersa e sconosciuta dell'esperienza partigiana.
      Nel 2006, grazie anche all'assessorato all'educazione della provincia di Venezia, abbiamo raccolto un gruppo di ricercatori per comporre una serie di percorsi della guerra e della Resistenza nella nostra provincia"; tra questi ricercatori, Liana Isipato, che ha eseguito le ricerche per quanto riguarda il territorio di Cavarzere, devastato durante la Seconda guerra mondiale, nel quale è stato individuato un percorso di circa 30 chilometri.
      "Un'ora e mezza in auto, soste comprese, oppure quattro ore circa in bici - ha spiegato la professoressa Isipato in riferimento al percorso - con partenza dal Municipio di Cavarzere, passando davanti all'ex Casa del Fascio, ora sede dell'uffico del giudice di pace e luogo dove le Camice nere interrogavano gli antifascisti, per poi attraversare i ponti sull'Adige e sul Gorzone, oggetto dei bombardamenti Alleati. Poi si gira verso Villaggio Busonera, fin davanti al monumento del dottor Flavio Busonera eretto nel 1974. Il giro prosegue poi verso Boscochiaro, attraversando il ponte sul Gorzone e salendo sull'argine dell'Adige fino in località Malipiera, dove nel luglio '44 ci fu uno scontro tra partigiani e fascisti della X^ Mas, dove morirono tre fascisti per mano di Eolo Boccato, capo dei partigiani comunisti di Adria.
      La tappa successiva, la frazione di San Pietro, è stato invece luogo della rappresaglia fascista.
Ritornando verso il centro, con l'attraversamento del ponte sull'Adige, si prende la strada a sinistra per Ca' Briani, si prosegue per Punta Pali, si supera il canale Botta e si raggiunge Acquamarza, dove nel fienile diroccato dell'ex azienda Peruzzi, si intravede la stradina dove venne ucciso Espero Boccato, fratello di Eolo.
      Il percorso si conclude tornando verso il centro di Cavarzere e passando per il cimitero dove ci sono le tombe di altri caduti, Gino Conti su tutti, fucilato con altri 6 compagni, e ricordato da un cippo accanto allo scolo Tartaro".
      Ispirata dal docente universitario a Ca' Foscari di Storia contemporanea Mario Isnenghi, presidente dell'Iveser, la guida sarà disponibile a breve in biblioteca.

       

       

       

       

       

       


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