"Nato e cresciuto a Cavarzere, mi sono sempre chiesto dove portassero quelle gradinate sul lato opposto della strada dove c'era
il Patronato dei Padri Canossiani.
Da bambino, assieme agli amici, ci divertivamo a salire, correre e scendere quei pochi gradini e spesso sedevamo sul "muretto",
con gambe e piedi penzoloni, a rimirar chi passava sul lato opposto della strada.
Non avevamo di meglio da fare?
Certo, giocavamo a pallone, a nascondino, a "darsea e torsea", a "patte", ecc. ma poi ci riposavamo così.
Ho raggiunto l'età adulta e ho saputo da quest'articolo trovato su Cavarzereinfiera perché le gradinate finiscono lì."