Palazzo Bonmartini
maggio 2016
Cavarzere, Piazzetta Mainardi


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Palazzo Bonmartini

Bonmartini Francesco (1869-1902)
padovano, di facoltosa famiglia, proprietario di cospicui beni nel cavarzerano, aveva sposato nel 1892 Linda Murri, figlia del grande clinico bolognese Augusto.
Dopo la nascita di due bambini, sorti dissidi tra i coniugi, era intervenuta una separazione.
Il conte Bonmartini si era infine rappacificato con la moglie, a condizione che questa tornasse a stabilirsi nel palazzo di via S. Francesco a Padova.
Il 28 agosto 1902 il Bonmartini venne ucciso a pugnalate nella casa di via Mazzini 39 a Bologna; il delitto venne scoperto quattro giorni dopo e parve misterioso: il furto di gioielli e il ritrovamento di indumenti femminili fece pensare che il Bonmartini si fosse recato nell’appartamento per un convegno d’amore.
L’11 settembre però Augusto Murri convocò il Giudice Istruttore e dichiarò che l’assassino era stato il figlio Tullio, che aveva agito per legittima difesa. L’istruttoria portò invece all’arresto della vedova e di altri complici; il processo, per suspicione, si svolse nel 1905 avanti la Corte d’Assise di Torino e vennero rinviati a giudizio Tullio Murri, la sua amante Rosa Bonetti, il medico Pio Naldi come esecutori materiali, Carlo Secchi e Linda Murri per aver determinato con premeditazione a compiere il delitto. Il processo destò un interesse eccezionale sia per la notorietà della famiglia Murri, sia perché Tullio era un esponente socialista, e durò cinque mesi.
Alessandro Stoppato si costituì parte civile per i minori Maria e Nino Bonmartini; tra gli altri Enrico Ferri e Teobaldo Calissano difesero Tullio; Arturo Vecchini, Agostino Berenini ed Enrico Cavaglià la Linda; Vincenzo Morello il Secchi. Tullio Murri e il Naldi vennero condannati a trent’anni, Linda a dieci. (Tullio espiò gran parte della pena, Linda ebbe la grazia: secondo Vecchini fu Visconti Venosta, reduce da un grosso successo diplomatico, chiederla e a ottenerla dal Re).

Dal libro "Cent'anni in una città" di Giuseppe Toffanin junior - Rebellato editore 1973
(Archivio privato Rolando Ferrarese)


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